Colloqui sulla Comunicazione Istituzionale
Incontro con Hon. Christopher Trott
Ambasciatore di Gran Bretagna presso la Santa Sede
"Diplomatic relations with the Holy See: An ambassador’s perspective"
Mercoledì 9 novembre 2022
Aula Magna "Giovanni Paolo II"
Un incontro molto interessante quello con l'Ambasciatore inglese presso la Santa Sede, Hon. Christopher Trott, nella nostra Aula Magna, dal titolo "Diplomatic relations with the Holy See: An ambassador's perspective".
Forte della sua esperienza in Sud Sudan, dove ha vissuto molti anni, Trott ha spiegato l'importanza che riveste per un paese la relazione diplomatica con la Santa Sede, sotto diversi punti di vista. "La Santa Sede - ha detto - è parte della conversazione globale" e i rapporti con uno stato "non riguardano solo il tema della libertà religiosa ma anche quello del cambiamento climatico, dell'eliminazione della povertà, delle sfide culturali". Trott ha raccontato che parte fondamentale del suo lavoro è anche quello di mostrare al suo governo l'importanza di avere una persona sul territorio che curi questo rapporto con la Chiesa. "Avere qui un ambasciatore genera un importante coinvolgimento anche con altre istituzioni non governative rilevanti come Sant'Egidio, Caritas Internationalis, ecc".
Il ruolo della Chiesa si vede chiaramente in ogni parte del mondo. Ad esempio, il compito della comunità internazionale è quello di "lavorare per cercare di far sedere i governi ad un unico tavolo, per trovare soluzioni ai conflitti. Spesso, però, la nostra capacità di creare una pace duratura è limitata". Per questo, ha spiegato, "abbiamo bisogno del linguaggio del perdono". Ed "è qualcosa che possono fare solo i leader religiosi" e PapaFrancesco ha certamente un ruolo di primo piano nel mondo. "Ancora ricordo quando baciò i piedi dei leader del Sud Sudan per implorare la pace" ha detto riferendosi alla grande forza espressiva del gesto che Francesco compì nel 2019 in Vaticano. Non a caso "la prima cosa che ho fatto da ambasciatore è stata prendere parte alla conferenza sul clima con il Papa in Vaticano" ha ricordato. In quell'occasione "i leader religiosi firmarono una petizione per far in modo che i governi prendessero sul serio la crisi climatica", dando un contributo importante al tema.
Anche in un altro campo l'azione della Chiesa risulta fondamentale: nella promozione della salute e dell'educazione. In Sud Sudan "gli unici studenti che riescono ad arrivare ad un'istruzione superiore sono quelli educati dalla Chiesa cattolica" ha ribadito, perchè la popolazione non può contare sull'impegno del governo.
Tra le domande fatte all'ambasciatore, alcune sono state sulla guerra in Ucraina. Come si possano dare informazioni corrette alla popolazione inglese sulle ragioni del conflitto quando la voce sul terreno è disturbata?
"La sofferenza degli ucraini è ben presente al popolo inglese" ha detto Trott. "Sanno cosa fa il governo russo e cosa possiamo sperare". "Il mio consiglio - ha suggerito - è quello di lavorare con la Conferenza Episcopale" per aiutare il Governo a capire la posizione del Vaticano che media per la pace. "La cosa più importante per me è dimostrare a Londra che Papa Francesco vuole fermare il conflitto". L'ambasciatore ha ricordato quando il Pala andò all'ambasciata russa all'inizio della guerra per implorare la pace. "Mai è accaduto prima che un Papa entrasse in un'ambasciata così. Questo gesto - ha concluso - parla dell'umiltà di Francesco".