Giovedì 13 gennaio 2022 (ore 14:30, Aula Magna "Giovanni Paolo II"), nell'ambito delle attività di Vita universitaria rivolte agli studenti, si è svolta la presentazione e proiezione del film CLARET, sulla vita e le opere dell'arcivescovo spagnolo Antonio María Claret, fondatore dei Missionari Clarettiani.
La pellicola è stata trasmessa con audio originale in spagnolo, con sottotitoli in italiano.
A seguire, una Tavola rotonda "Come portare il carisma di un fondatore al cinema", con Manolo Tamargo (Economo generale e responsabile del Progetto) e Pablo Moreno (direttore del film)
Locandina | Dossier informativo
Come portare al cinema la vita di un santo o il carisma di una congregazione? L'esempio di Antonio Maria Claret
Giovedì 13 gennaio 2022, nell’Aula Magna "Giovanni Paolo II”, si è svolta la presentazione e la proiezione del film Claret, sulla vita e le opere dell'arcivescovo spagnolo Antonio Maria Claret, fondatore dei Missionari Clarettiani. Successivamente alla proiezione del film, ha avuto luogo la tavola rotonda alla quale hanno partecipato: Manolo Tamaro, economo generale dei Clarettiani, Sergio Cardoso, attore e compositore della colonna sonora di ‘Un Dios prohibido’ e ‘Claret’ ed infine Pablo Moreno, regista e direttore del film.
Quest’ultimo ha raccontato la sua esperienza di conversione avvenuta nel 2003, grazie ad un film sulla vita di Madre Teresa che ha toccato profondamente il suo cuore. Una delle ragioni che lo spingono alla creazione e alla produzione di questa tipologia di film è proprio la cultura odierna, da cui traspare come “le persone siano sempre alla ricerca di un supereroe da imitare”. Eppure, ha aggiunto Moreno, “la Chiesa li ha avuti per duemila anni e sono i Santi”.
Quindi ha spiegato che per portare il carisma di un fondatore al cinema bisogna analizzare il "dna" della Congregazione: "È un lavoro congiunto tra quest’ultima e la produzione” ed è interessante “formare un casting, dove all’interno si trovano sia membri della congregazione, sia i personaggi. È un’unione necessaria”.
Padre Manolo Tamaro, da parte sua, ha precisato quanto per lui il progetto rappresenti un vero “miracolo controcorrente". Come economo, avendo il compito di trovare i fondi per l'iniziativa, ha raccontato delle tante volte in cui si è sentito rispondere che "le congregazioni ricevono soldi per le missioni e non per fare film". Tutto questo però ha coinvolto e stretto ancor più tutta la Famiglia Clarettiana, permettendo al progetto di partire e successivamente di funzionare, anche grazie alla schiettezza di chi “non lavora per ricavare denaro bensì per evangelizzare e far conoscere in una maniera attuale e attraente, la vita di un santo”. Quindi ha ribadito la sua convinzione sul raggiungimento degli obiettivi prefissati “poiché all’interno di esso ci sono scene che mostrano in modo significativo aspetti rilevanti della vita del santo. C'è stata una grande capacità di sintesi, che ci ha aiutato a far conoscere questo tesoro nella Chiesa".
L’attore Sergio Cardoso, infine, ha parlato di un’esperienza personale molto forte ed emozionante: "Non importa il ruolo dei personaggi, nessuno di loro è superfluo o irrilevante, perché questi sono film che trasmettono dei valori fondamentali. Questa è la responsabilità di noi attori, chiamati ad interpretarli”, ha concluso.
Il film verrà trasmesso prossimamente sulle piattaforme di livello nazionale e internazionale, nella speranza che la vita di Padre Claret serva a trasformare la vita di tanti altri.
Suor Johana MJVV.