Giornata interdisciplinare su famiglia ed evangelizzazione, 23 marzo 2023
Organizzata dalle Facoltà di Diritto Canonico e dal Centro di Studi Giuridici sulla Famiglia, si è svolta giovedì 23 marzo 2023, la Giornata di studio interdisciplinare su La famiglia come soggetto evangelizzatore primario.
Informazione del sito del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita
L’iniziativa ha preso spunto dall’ultimo discorso di Papa Francesco rivolto alle famiglie nella Giornata Mondiale a loro dedicata del 2022, in cui spiegava che ognuna di esse “ha una missione da compiere nel mondo, una testimonianza da dare” e le invitava a lasciarsi trasformare dal Signore “perché anche voi possiate trasformare il mondo e renderlo ‘casa’ per chi ha bisogno di essere accolto, per chi ha bisogno d’incontrare Cristo e di sentirsi amato”.
La Giornata ha avuto un approccio interdisciplinare. Muovendo e interagendo da prospettive teologiche, pastorali, sociologiche, canonistiche, psicologiche e di comunicazione, si è voluta favorire una riflessione d’insieme sulla missione di evangelizzazione che spetta al soggetto “famiglia”. A moderare la prima parte della Giornata, il prof. Jesús Miñambres, Decano della Facoltà di Diritto Canonico.
È la famiglia la prima culla della fede per i cristiani
La Prof.ssa Gabriella Gambino, Sotto-Segretaria del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita ha sottolineato nel suo intervento la dimensione apostolica della Chiesa domestica. “Come ha rimarcato Benedetto XVI e come ha più volte ripetuto Francesco, la Chiesa non cresce per proselitismo ma per attrazione. E non si può non constatare che sono soprattutto i laici a vivere un apostolato che è essenzialmente testimonianza nella vita concreta di tutti i giorni. Testimonianza della propria esperienza, della propria storia, [...] testimonianza dell’accoglienza”, ha sintetizzato la professoressa. “È importante – ha proseguito – che i vescovi e i sacerdoti responsabili delle comunità esortino le famiglie a vivere il proprio essere comunità sacramentali, sia al proprio interno che ad extra: Chiese domestiche in azione”. Inoltre, “è urgente fondare Chiese domestiche. Dovrebbe essere la famiglia, infatti – e non la parrocchia – l prima culla della fede per i cristiani: su di essa è necessario concentrare il nostro lavoro” ha poi concluso la Sotto-Segretario citando Familiaris consortio.
La pastorale familiare è vocazione all’amore
Il successivo intervento, del Prof. Juan José Pérez-Soba del Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II per le Scienze del Matrimonio e della Famiglia, ha posto l’accento sul ruolo attivo della famiglia nella pastorale della Chiesa. “Dobbiamo vedere come il sacramento del matrimonio si esprima dinamicamente come carità coniugale che plasma i coniugi e plasma l’intera famiglia come soggetto di azioni salvifiche”, ha affermato il docente. “Il nucleo vitale della pastorale familiare è la vocazione all’amore, deve essere un cammino integrato nei processi vitali della famiglia, e non una serie di strutture o azioni specifiche”, ha aggiunto Pérez-Soba.
L’immagine della famiglia nelle serie TV
La prof.ssa Stefania Garassini, docente di Content Management e Digital Journalism all’Università Cattolica di Milano, ha affrontato il tema delle Narrative familiari nelle serie TV. “Nel valutare l’immagine di famiglia che le serie tv ci offrono vanno tenute presenti alcune caratteristiche della narrazione seriale, quali la capacità che essa ha acquisito di ritrarre la psicologia dei personaggi, effettuando un profondo scavo psicologico nelle loro motivazioni e la tendenza a ritrarre situazioni ed eroi in cui prevalgono gli aspetti negativi, i lati oscuri”. Con questa analisi mirata, l’esperta ha poi sottolineato come “da questo deriva un ritratto di coppia e di famiglia che privilegia le istanze individuali rispetto alla tenuta del legame; la descrizione della normalità della vita di una famiglia ambientata ai giorni nostri è un’autentica rarità”, ha concluso.
Una Ong a servizio della famiglia
Javier Vidal-Quadras, Presidente di International Federation for Family Development ha chiuso la prima parte della giornata concentrando il suo intervento sul lavoro e sulla missione delll’IFFD: “si tratta di una ONG indipendente e senza scopo di lucro, nata per promuovere e sostenere le iniziative a favore del matrimonio e della famiglia”. La caratteristica identitaria della Federazione, ha aggiunto, “consiste nel generare dinamiche che aiutino ogni persona a scoprire e vivere la bellezza della vita familiare in un ambiente di amicizia che favorisca il miglioramento personale”. Quando l’attività si consolida, è frequente la creazione di un cosiddetto Centro di orientamento familiare (CeOF), in modo da “professionalizzare la gestione dell’attività e delle risorse necessarie”.
Il matrimonio è il nucleo della famiglia cristiana
La sessione pomeridiana, moderata dal prof. Miguel Angel Ortiz, è stata aperta dall’intervento del prof. Héctor Franceschi, ordinario di Diritto Matrimoniale Canonico alla Pontificia Università della Santa Croce, il quale ha riflettuto sui “diritti e i doveri della famiglia sia ad intra — la trasmissione della fede all’interno dei membri della famiglia — che ad extra — la famiglia come soggetto evangelizzatore, tanto nella Chiesa come di fronte alla società civile”. Nell’affermare il ruolo insostituibile della famiglia nella missione evangelizzatrice del mondo contemporaneo, Franceschi ha quindi citato il Magistero: “il matrimonio è il nucleo santificante della famiglia cristiana nel suo insieme, che attraverso di esso si espande nell’opera di evangelizzazione dell’intera famiglia umana”.
Noi siamo quello che siamo stati guardati
Cesare Cornaggia, dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, medico psichiatra, ha sviluppato il tema della maturazione umana e spirituale della famiglia. “Innanzitutto è importante individuare il compito del padre e della madre, che è quello di portare il figlio ad essere in grado di individuarsi e quindi di rapportarsi con la realtà”. “Noi siamo quello che siamo stati guardati”, ha proseguito. Infatti, non è soltanto lo sguardo accogliente di una madre, ma anche lo “sguardo individuante” del padre a costituire l’Io. In questo caso, la famiglia, “nella sua esperienza, può divenire luogo di una presenza, non attraverso la messa in atto di un percorso catechistico, ma attraverso la presenza discreta e quotidiana dello sguardo creativo del riconoscimento e del positivo del reale, che permette la scoperta del desiderio”. La maturazione umana e spirituale – ha concluso il medico - passa pertanto attraverso “la capacità di individuare il fascino di una presenza nella realtà, tale che evochi le nostre esigenze del cuore”.
Accompagnare è condividere la vita
Di “diagnosi e sfide della famiglia di oggi” ha parlato la professoressa Montserrat Gas Aixendri, dell’Instituto de Estudios Superiores de la Familia di Barcelona. “Papa Francesco, fin dall’inizio del suo pontificato, ha sottolineato la necessità di essere vicini alle famiglie, in modo pratico e realistico. La formazione delle persone in famiglia oggi richiede non solo la trasmissione di conoscenze, ma anche un accompagnamento che sostenga le persone con vicinanza”. “Accompagnare significa condividere la vita; l’accompagnamento deve essere considerato come un aiuto che agisce in modo preventivo nelle situazioni di conflitto; è un compito di vicinanza che richiede una formazione specifica, ma che non è necessariamente un’azione terapeutica” ha concluso Gas Aixendri.
Sezione: