"Studio, prudenza e responsabilità", gli ingredienti per una comunicazione di livello. Incontro con la giornalista Virginia Kirst
Mercoledì 13 ottobre 2021, presso l’Aula Magna “Giovanni Paolo II”, si è tenuto il primo dei consueti incontri settimanali dell’Anno accademico 2021/2022 organizzati dalla Facoltà di Comunicazione per studenti e professori, con la partecipazione di Virginia Kirst, giornalista freelance e corrispondente in Italia del DIE WELT.
Il tema, “Italia e Santa Sede nella stampa tedesca”, ha generato un dibattito ricco di spunti per gli studenti che si apprestano al mondo della comunicazione. Portando esempi dalla sua esperienza, la giornalista ha risaltato l’importanza dello storytelling vivace e appassionante che mantiene alta l’attenzione del lettore, immerso in una realtà odierna frenetica e sempre più digitalizzata.
Kirst ha raccontato del colloquio avuto con un sacerdote della parrocchia di Lampedusa apprezzandone "la sua chiarezza e il suo modo di dire cose vere, senza paura di sbagliare".
In situazioni più complesse come quelle riguardanti la comunicazione della Santa Sede, ha dato un consiglio significativo, ossia quello di "capire profondamente quello che si vuole dire prima di scrivere, dopodiché provare a spiegarlo in modo semplice".
Per capire le dinamiche e i fatti realmente accaduti, ha aggiunto che “è fondamentale avere contatti con persone del settore in cui quel fatto è avvenuto: spesso mi è capitato di avere dialoghi costruttivi, con sacerdoti delle varie parrocchie italiane, che mi hanno indirizzato nella comprensione delle varie vicissitudini che la Chiesa affronta quotidianamente".
Studio, prudenza e responsabilità.
Queste le tre parole chiave per una comunicazione di alto livello che raggiungono il cuore e l’interesse di che legge e di chi ascolta. Studio, inteso come approfondimento dell'accaduto, prudenza nell’esprimere un’opinione che lo riguarda e responsabilità di ciò che successivamente verrà pubblicato sulla carta stampata e soprattutto nel vasto mondo del web.
Umberto Maria Cioffi
Sezione: