Facoltà di Teologia della Santa Croce e dell'Universidad de Navarra
Canonico e apocrifo:
il senso di una distinzione
Roma, 13-16 settembre 2021
La scoperta (o riscoperta), nel XIX e nel XX secolo, di alcuni libri “apocrifi” in Etiopia, in Egitto (Genizah del Cairo, Ossirinco, Nag Hammadi) e in Palestina (Qumran e altre località nei pressi del Mar Morto) ha dato nuovo impulso alla riflessione sulla validità del canone biblico. Perché alcuni libri sono ritenuti canonici e altri apocrifi? Perché, ad esempio, non sono stati accettati il Vangelo di Tommaso o quello di Pietro? Chi definisce il canone? E con quale autorità? È frutto di un'imposizione o è il risultato di un processo ecclesiale di discernimento?
La cultura e la sensibilità postmoderne riflettono sulla legittimità della distinzione fra canonico e apocrifo. All’uniformità si preferiscono generalmente la pluralità e la diversità, considerate più autentiche e attendibili. Alcuni studiosi sostengono la necessità di recuperare la memoria dei diversi cristianesimi originari e delle loro Scritture.
Muovendo da queste problematiche, il corso offre argomenti atti a mostrare la fondatezza storica e teologica del canone biblico, così come è stato tramandato nella Chiesa. Il tema proposto è parte integrante del programma di Introduzione Generale alla Sacra Scrittura ed è collegato anche ad altre discipline, tra le quali la Storia della Chiesa, la Teologia Fondamentale e la Patrologia.
Le relazioni, incentrate sul tema del corso, saranno integrate da alcuni panel sull’insegnamento delle principali materie bibliche (Antico e Nuovo Testamento) nei seminari e nelle facoltà ecclesiastiche.
Principali obiettivi
- Aggiornamento biblico-teologico
- Riflessione su programmi, bibliografia e metodologia dell’insegnamento delle materie bibliche
- Confronto e scambio di esperienze pedagogiche e pastorali
Sezione: