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Codice di comportamento

Lettera del Rettore

Spettabili
Professori della Pontificia Università della Santa Croce
Membri del Consiglio del Rettore
Personale tecnico-amministrativo e collaboratori
Studenti delle Facoltà e dell’ISSRA

Codice di comportamento

Questo Codice di Comportamento, frutto di un lavoro lungo, approfondito e partecipato, viene offerto oggi come uno strumento di sicuro riferimento per guidare la condotta di tutti i membri della comunità accademica della Pontificia Università della Santa Croce. Esso si ispira alla dottrina della Chiesa Cattolica nonché agli Statuti, Norme e Regolamenti della nostra Istituzione, ai quali si affianca, integrandoli.

Come è solito farsi in molte Università e istituzioni di una società democratica e rispettosa dei diritti dell’uomo, il Codice copre aspetti tipici della vita accademica e lavorativa: trasparenza, riservatezza dei dati personali, divieto di discriminazione e di atteggiamenti lesivi della dignità della persona, possibili conflitti di interessi, ecc. Per sovraintendere alla sua applicazione è istituita anche una Commissione di Vigilanza, autonoma e indipendente dagli organi ordinari di governo, che sarà a disposizione di chiunque volesse fare segnalazioni o suggerire ambiti di miglioramento.

Con la promulgazione del presente Codice, la Pontificia Università della Santa Croce intende rendere pubblico il suo impegno costante a favore della persona umana e ribadire i principi di moralità, integrità e correttezza, che devono brillare sempre al suo interno nella condotta quotidiana dei propri membri.

Al Codice verrà data ampia diffusione affinchè tutti – Dirigenti, Docenti, Studenti, Dipendenti e Collaboratori in genere – ne prendano coscienza e sentano la responsabilità di attenersi a quanto contenuto.

Affido a San Josemaría, ispiratore della nostra Università, e al Venerabile Alvaro del Portillo, suo primo Gran Cancelliere, il futuro della comunità accademica e di ogni membro che ne fa e ne farà parte, affinchè il nostro servizio alla Chiesa e all’umanità sia sempre più efficace e si svolga in un clima di serena collaborazione e di proficuo lavoro.

Roma, 24 settembre 2012

f.to Prof. Mons. Luis Romera

I. Proemio

  1. La Pontificia Università della Santa Croce è un’Istituzione universitaria “di ricerca e di studi nelle scienze ecclesiastiche”, eretta dalla Santa Sede e affidata alla Prelatura dell’Opus Dei, “di cui fanno parte le Facoltà di Teologia, di Diritto Canonico, di Filosofia e di Comunicazione Sociale Istituzionale” (Statuti, 1, 1). “Dell’Università fa parte anche l’Istituto Superiore di Scienze Religiose all’Apollinare” (Statuti, 1, 2).
  2. In ossequio alla missione affidatale dalla Chiesa, la Pontificia Università della Santa Croce si propone di offrire “una profonda e solida conoscenza della verità su Dio, l’uomo e il mondo alla luce della Rivelazione cristiana e della ragione, mediante la ricerca scientifica condotta secondo il metodo proprio di ciascuna disciplina” (Statuti, 3, 3, a).
  3. La Pontificia Università della Santa Croce si riconosce nei valori della dottrina e della morale della Chiesa Cattolica. A motivo della funzione educativa che svolge, essa si aspetta da tutti indistintamente (docenti, studenti, persone addette ai servizi tecnici e amministrativi, collaboratori, consulenti, ecc.), sia nella vita privata che nell’adempimento dei rispettivi doveri, una condotta morale e civile esemplare, sia individualmente che collettivamente, a prescindere da compiti svolti o mansioni espletate.
  4. La Pontificia Università della Santa Croce si aspetta altresì – offrendo da parte sua quanto necessario a tale scopo – che ogni membro della comunità accademica contribuisca ai fini dell’Istituzione attraverso l’impegno teso al miglioramento della sua professionalità (conoscenze, qualità, competenze, abilità, sia tecniche che relazionali).
  5. Tutte le attività della Pontificia Università della Santa Croce e i rapporti tra la stessa e coloro che ne fanno parte o ne entrano in contatto sono regolati:
    • dagli Statuti;
    • dalle varie Norme e regolamenti;
    • dal presente Codice;
    • nonché dalla legislazione applicabile (civile e canonica).
    In allegato al Codice vengono riportati gli estratti di Statuti e Regolamenti esplicitamente richiamati in seguito.
  6. Il rispetto del presente Codice e dei principi ispiratori della Pontificia Università della Santa Croce è elemento essenziale dell’adempimento contrattuale per tutti coloro che instaurano con essa rapporti accademici, di lavoro o di collaborazione.

II. Regime di governo

  1. L’autonomia della Pontificia Università della Santa Croce, secondo i propri Statuti, implica la potestà direttiva dei propri organi di governo, la libertà di scelta del corpo docente, di ammissione degli studenti e di assunzione del personale tecnico-amministrativo, secondo criteri imparziali e trasparenti.
  2. Il suo regime si ispira ai principi di collegialità e di partecipazione. Il Gran Cancelliere, a cui compete la direzione suprema dell’Università, il Consiglio del Rettore e gli altri organi di governo, svolgono la propria funzione in ottemperanza agli Statuti ed ai relativi Regolamenti, che stabiliscono altresì i modi di partecipazione dei diversi membri alla vita della comunità accademica.

III. Norme generali di comportamento

  1. La finalità e gli scopi della Pontificia Università della Santa Croce richiedono a tutti i membri un’adesione piena al presente Codice di comportamento – oltre che agli Statuti, alle Norme e ai Regolamenti – e una collaborazione efficace ed operativa che si manifesta nella partecipazione ai compiti assegnati e nella promozione del bene comune della comunità accademica.
  2. Tutti i membri della Pontificia Università della Santa Croce – docenti, personale tecnico-amministrativo, studenti – sono tenuti a rispettarne il buon nome e a non recare danno alla reputazione dell’Istituzione.
  3. I docenti, per la speciale funzione che svolgono nella comunità accademica, sono particolarmente tenuti a distinguersi per competenza scientifica e rettitudine di vita, per il compimento dei propri doveri contrattuali, per la rispettosa collaborazione con le autorità accademiche ed in generale per la disponibilità al servizio dell’Università e di tutti coloro che ne fanno parte.
  4. La Pontificia Università della Santa Croce raggiunge il proprio fine istituzionale con la collaborazione dei dipendenti tecnico-amministrativi, che considera risorse da valorizzare e sulle quali investire, ed effettuerà, ove previsto, la loro valutazione con criteri improntati a imparzialità e trasparenza.
  5. La Pontificia Università della Santa Croce accoglie come studenti quanti siano in possesso delle condizioni accademiche necessarie e di quelle previste dalla legislazione applicabile, senza discriminazione alcuna di nazionalità, razza, sesso, ecc. Essa dà un’attenzione particolare alla missione – che la Chiesa affida alle Università Ecclesiastiche – di contribuire alla formazione di candidati al ministero sacerdotale (cfr. Veritatis Gaudium, Appendice I, III), garantendo che la solida preparazione intellettuale impartita e l'ambiente in cui essa viene trasmessa siano in piena armonia e favoriscano l'accurata formazione umana, spirituale e pastorale dei futuri sacerdoti.

IV. Commissione di Vigilanza

  1. Il rispetto e la verifica dei principi contenuti nel presente Codice di comportamento sono demandati alla Commissione di Vigilanza (CdV), a composizione e decisione collegiale.
  2. I membri della CdV, in numero di cinque, sono nominati dal Rettore, sentiti i Rappresentanti del personale docente, di quello non docente e degli studenti presso il Senato Accademico, e durano in carica quattro anni.
  3. La composizione della CdV deve rispondere ai seguenti criteri:
    • dovranno farne parte sia uomini che donne, personale docente e non docente;
    • non ne potranno far parte i membri del Consiglio del Rettore o dei Comitati Direttivi e il Direttore del Personale.
  4. La CdV è dotata di autonomi poteri di iniziativa e controllo, ed è espressamente incaricata di:
    • vigilare sull’applicazione e funzionamento del presente Codice, proponendo al Consiglio del Rettore programmi di informazione e formazione;
    • segnalare eventuali aree di rischio e proporre correttivi di varia natura (cambi organizzativi, nuove procedure, ecc.);
    • proporre al Consiglio del Rettore l’avvio di eventuali procedimenti di verifica e disciplinari.
  5. Ogni situazione o comportamento contrario alle disposizioni del presente Codice, alle procedure interne e alle normative vigenti, deve essere comunicato alla CdV; oppure, se per motivi particolari si preferisce, direttamente all’autorità competente (secondo quanto prevedono gli Statuti, le Norme e i Regolamenti).
  6. La CdV esaminerà ogni segnalazione credibile escludendo ogni forma di rivalsa o discriminazione nei confronti di coloro che hanno informato di presunte violazioni. La Pontificia Università della Santa Croce assicura la massima riservatezza nella trattazione delle segnalazioni. Se alla luce dell’esame, la CdV considera che ci siano misure da adottare, di carattere disciplinare, organizzativo o altro, riferirà all’autorità competente e veglierà per la loro attuazione. La CdV informerà periodicamente il Consiglio del Rettore delle questioni trattate.
  7. La CdV potrà verificare e valutare anche ed eventualmente a fini disciplinari comportamenti che, pur se tenuti in ambito privato e anche fuori dei locali dell’Università, ponendosi in aperto e chiaro contrasto con la dottrina e la morale cattolica, siano fatti delittuosi, oppure oggettivamente disdicevoli in quanto incompatibili con la condizione di membro della comunità accademica, o motivo di notorio scandalo morale, gettando discredito sull'Istituzione. 

V. Violenze psicologiche e molestie

  1. La Pontificia Università della Santa Croce si oppone a qualsiasi forma di violenza psicologica o di “mobbing”, nonché a qualunque atteggiamento o comportamento ingiustamente discriminatorio o lesivo della persona.
  2. Non sono tollerate molestie sessuali, intendendo come tali ogni comportamento indesiderato a connotazione sessuale, o qualsiasi tipo di ingiusta discriminazione basata sul sesso, che offenda la dignità delle donne e degli uomini, ivi inclusi atteggiamenti di tipo fisico, verbale o non verbale.
  3. Chiunque ritenesse di essere stato oggetto di molestie o di essere stato ingiustamente discriminato per motivi legati all'età, al sesso, alla razza, allo stato di salute, alla nazionalità, alle opinioni politiche, ecc., ed in ogni caso chiunque sia venuto a conoscenza in qualsiasi modo dei comportamenti in questione, è vivamente pregato di segnalare l'accaduto alla CdV, fornendo ogni elemento utile ad un efficace intervento che impedisca il protrarsi o il reiterarsi di siffatti comportamenti.
  4. Qualora un’Autorità dell’Università (membro del Consiglio del Rettore, dei Comitati Direttivi, Direttore di Ufficio) sia venuta a conoscenza di fatti come sopra descritti, ha l’obbligo di riferire immediatamente alla CdV o all’autorità superiore.

VI. Conflitto di interessi

  1. Tutto il personale è tenuto ad evitare qualsivoglia situazione in cui si possano manifestare conflitti di interesse e deve astenersi dall’avvantaggiarsi illegittimamente - personalmente o per il tramite di altre persone - di opportunità di affari di cui si sia venuti a conoscenza a causa o in dipendenza dello svolgimento delle proprie funzioni o, comunque, in connessione con l’attività svolta nell’ambito dell’Università.
  2. Nel caso in cui si manifesti un conflitto di interessi, l’interessato dovrà darne al più presto comunicazione al proprio superiore gerarchico, il quale informerà prontamente la CdV che valuterà, caso per caso, l’effettiva sussistenza dell’addebito e le eventuali misure da adottare per evitare effetti dannosi o moralmente pregiudizievoli.

VII. Trasparenza contabile

  1. I docenti, i collaboratori, i membri del Consiglio del Rettore ed i dipendenti tecnico-amministrativi devono agire al fine di consentire, ognuno per il suo ruolo, la massima trasparenza e completezza della documentazione contabile, riferendo immediatamente al superiore gerarchico eventuali violazioni dei suddetti principi, falsificazioni, omissioni o lacunosità della contabilità o dei documenti su cui essa si basa.
  2. I dipendenti, a qualsiasi titolo coinvolti nelle attività di formazione del bilancio, sono tenuti al rispetto delle norme, anche regolamentari, inerenti la veridicità e la chiarezza dei dati e delle valutazioni.
  3. Essi sono tenuti a prestare la massima e pronta collaborazione a tutti gli organismi di controllo competenti che avessero a richiedere loro informazioni e documentazione circa l’amministrazione dell’Università.

VIII. Doni e benefici

  1. I membri della Pontificia Università della Santa Croce sono tenuti a non sollecitare e a rifiutare ogni offerta non simbolica di doni o benefici suscettibili di influenzare, anche indirettamente, lo svolgimento delle attività istituzionali. È lecito accettare le offerte spontanee di doni o benefici di modico valore economico occorse in incontri, visite o altri momenti lavorativi, e sempre che l’accettazione non incida, nemmeno indirettamente, sullo svolgimento delle attività o la presa di decisioni.

IX. Riservatezza e protezione delle informazioni

  1. La Pontificia Università della Santa Croce tutela la riservatezza dei dati dei propri membri, a tal fine adottando adeguate misure di sicurezza.
  2. Tali misure prevedono anche il divieto di comunicare e diffondere i dati personali senza previo consenso dell'interessato e stabiliscono le regole per il controllo delle norme a protezione della “privacy”.
    Sono escluse dal divieto le ipotesi previste dalla legge, sia civile che canonica; in particolare, la Pontificia Università della Santa Croce tratterà i dati necessari al perseguimento delle attività istituzionali e li comunicherà a soggetti, anche terzi, verso cui sussista un obbligo in tal senso.
  3. È compito di ciascuno assicurarsi che le eventuali diffusione e comunicazione di questi dati avvengano nella totale osservanza delle procedure interne, in presenza di specifiche autorizzazioni dei vertici ed in conformità alle vigenti normative.
  4. È vietata la diffusione di notizie relative a informazioni e dati riservati appresi in ragione della propria funzione lavorativa, se non previa autorizzazione del superiore gerarchico.

X. Utilizzo degli strumenti informatici

  1. L’utilizzo delle risorse informatiche, telematiche e del patrimonio informativo della Pontificia Università della Santa Croce deve ispirarsi sempre ai principi della diligenza, moralità, correttezza e buona fede.
  2. Le apparecchiature (elaboratori, software, reti, ecc.) dell’Università dovranno essere usate in conformità alle finalità lavorative e accademiche. Ogni altro utilizzo, deve essere ordinariamente autorizzato in via preventiva e limitarsi comunque a un uso ristretto o di natura occasionale.
  3. E’ fatto obbligo a chiunque ne venisse a conoscenza di segnalare alla CdV o all’autorità competente un uso immorale degli strumenti informatici – anche se effettuato a carattere personale – che avvenga nei locali dell’Università (a titolo di esempio: accesso senza giusta causa a siti contrari alla morale, discriminatori, pornografici, scambio di email allusive, siti violenti, ecc.).

XI. Divulgazione e osservanza del Codice

  1. La Pontificia Università della Santa Croce si impegna a promuovere la più ampia divulgazione del Codice di comportamento, attraverso la disponibilità dello stesso in forma cartacea, l’affissione nelle opportune bacheche, la presenza nel sito Internet e nella Intranet e ogni altro mezzo ritenuto idoneo a tal fine.
  2. Nel rispetto delle normative canonica, civile, penale e amministrativa, l’accertata violazione del presente Codice può costituire motivo di irrogazione di sanzioni o provvedimenti disciplinari come anche di ricorso alle rispettive autorità.
  3. I procedimenti che potranno portare all’irrogazione di sanzioni (nel caso di docenti o studenti) o all’avvio di provvedimenti disciplinari (nel caso di dipendenti non docenti) sono determinati dagli Statuti e dai rispettivi Regolamenti.
  4. Trattandosi di fatti che possano integrare gli estremi di una responsabilità penale, l’Università – sempre nel rispetto dei diritti di terzi e della parte lesa – potrà informare l’autorità civile o avvisare l’offeso della facoltà di denuncia. Trattandosi di un eventuale delitto canonico, l’Università provvederà a mettere al corrente l’Ordinario proprio o il legittimo Superiore.

Comunicare con la Commissione di Vigilanza

Per comunicare con la Commissione di Vigilanza, si può entrare in contatto direttamente con uno o più membri della stessa - i cui indirizzi email e numeri di telefono sono riportati nell’apposita sezione del sito Internet dell’Università - o, se si preferisce, scrivere a:

Pontificia Università della Santa Croce
Commissione di Vigilanza
Piazza S. Apollinare, 49
00186 Roma

o inviare una mail a cdv [at] pusc.it.

 

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