Il tema della comunicazione delle tradizioni religiose ha sempre un prerequisito nella personale vita e testimonianza del singolo fedele. Un comunicatore efficace è chi ha capacità di percepire la propria fede nel contesto storico, attualizzando le modalità espressive, e nella consapevolezza che il fatto religioso e ogni credo è oggi un "contenuto di minoranza" nel grande ambiente della comunità digitale. Su qualsiasi piattaforma comunicativa, è possibile con professionalità e sincerità proporre prodotti adeguati, che partano da testimonianze reali, dal vissuto, che è sempre una chiave apprezzata e premiata dalle audience. E su questo terreno la tradizione religiosa ha molto da dire. Giovanni Cubeddu
Dall’invenzione del cinematografo all’esplosione delle piattaforme streaming, cinema e televisione hanno sempre avuto l’ambizione di raccontare per immagini le storie delle tradizioni religiose. Tutt’oggi, la domanda di faith content è in crescita rampante, in un mercato che reclama nuove linee narrative ed un approccio fresco al racconto della spiritualità. Come renderlo attuale per le nuove richieste del pubblico?. Luca Bernabei
Il controverso rapporto tra religione e mass media riflette la complessa relazione che oggi caratterizza la religione rispetto alla società contemporanea e ci spinge a ripensare cosa siano le religioni, cosa siano i media. Le piattaforme digitali e le serie tv abbondano di simboli e di riferimenti religiosi che raramente veicolano messaggi spirituali e propongono modelli che influiscono sulla vita reale dei telespettatori, anche se tendenzialmente non coincidono con il comune sentire popolare. Davide Jona Falco
Nell'era delle piattaforme e delle serie TV, la narrazione della religione, in particolare dell’Islam, è diventata più sfaccettata. Oggi le serie mostrano la quotidianità di musulmani che affrontano dilemmi identitari e morali nel vivere la propria fede in contesti moderni. Si toccano temi come islamofobia e pregiudizi, contribuendo a superare stereotipi e a promuovere una visione empatica della religione. Queste narrazioni costruiscono un ponte di comprensione interculturale e arricchiscono il discorso sulla diversità religiosa. Zouhir Louassini
La fenomenologia religiosa ha sempre avuto difficoltà ad essere presente nella comunicazione di massa, dove ha fatto breccia solo per notizie scandalistiche, avvenimenti straordinari quali l'elezione di un Papa, eventi presuntivamente miracolistici. Soprattutto è carente l'approccio critico-intellettuale, che del resto sconta il basso livello di cultura religiosa della popolazione. Sembrano invece avere più successo le narrazioni visualizzate cinematografiche e televisive, anche di tipo pubblicitario, che hanno come protagonisti alcuni soggetti religiosi. Roberto Cipriani
«La Rassegna mensile di Israel», fondata da Alfonso Pacifici e da Dante Lattes nel 1925, è la più importante sede di dibattito culturale dell'ebraismo italiano. I quasi novanta volumi, i contributi scientifici pubblicati, le centinaia di libri recensiti fanno della rivista una fra le più longeve e autorevoli voci dell’ebraismo europeo, interrotta solo dalle leggi antiebraiche del fascismo, dalle persecuzioni e dagli eventi bellici. Nella relazione verranno illustrate le personalità dei fondatori della Rivista ed esemplificati i temi principali di cui essa si occupa. David Gianfranco Di Segni
Il tema dell’incidenza dell’uso degli strumenti e linguaggi dei nuovi media sulla trasmissione della conoscenza e della tradizione orale è stato il tema di quest’anno dell’incontro annuale al Senato organizzato dall’Unione Induista Italiana in occasione delle celebrazioni del Diwali. Alla condivisione di alcune riflessioni emerse durante il convegno seguirà l’analisi di un case study sulla copertura della festa del Lolark Shasthi utilizzando articoli ed immagini pubblicate dalla stampa internazionale e da un settimanale italiano di politica internazionale. Ghita Micieli De Biase
L’islam ha una ricchissima storia e presenta realtà molto composite: più di 54 Stati di cultura e religione islamica, tante lingue e modi di vivere, ma in Occidente tutto questo viene omesso perché è faticoso e impegnativo conoscerlo e sembra quasi rischioso trovare tratti comuni. Ci sono più di due milioni e mezzo di immigrati musulmani in Italia ma nei mass media italiani la loro presenza come giornalisti, analisti e dirigenti è molto risicata. Serve un costante dialogo reciproco e il comune impegno di stampa italiana e mondo islamico per superare l’immagine collettiva popolare e l'anti islamismo. Ahmad Ejaz
Anche quando affrontano temi religiosi, i media non esitano a far ricorso a espressioni gridate: scandalo, blasfemia, scomunica, genocidio et similia. Parthenope, l’ultimo film di Paolo Sorrentino, e la foto delle due carrozzelle Bergoglio/Bonino: due fatti recenti con ampia e non sempre approfondita copertura giornalistica, e tribale rappresentazione social. La liquefazione del sangue di San Gennaro, dopo un mimato rapporto sessuale tra i protagonisti della nuova pellicola del regista napoletano, e il dialogo di una coppia di opposti che si attraggono (un dialogo nobile che nell’arena digitale diventa ignobile). Antonino Piccione