XXVI Convegno Facoltà di Diritto Canonico su "Sacramenti e diritto" - 4 e 5 aprile 2022
Sacramenti e diritto. I sacramenti come diritti e come sorgente di diritto, è il titolo del convegno della Facoltà di Diritto Canonico che si è svolto il 4 al 5 aprile 2022.
Il convegno si è proposto di studiare alcuni aspetti fondamentali del rapporto tra sacramenti e diritto, e di esplorare fino a che punto i sacramenti sono al centro del diritto ecclesiale. Oltre alle relazioni sulla tematica in una prospettiva più generale, sono stati presentati alcuni argomenti particolari di grande rilievo teoretico e pratico.
I Sacramenti al centro del diritto nella Chiesa
“Sacramenti come diritti e come sorgenti di diritto” è stato il tema dell’annuale Convegno della Facoltà di Diritto Canonico, che si è svolto dal 4 al 5 aprile e ha coinvolto circa 150 persone sia in presenza, la maggior parte, che online.
Nella giornata di apertura, ad introdurre i lavori è stato Carlos José Errázuriz, ordinario di Filosofia del Diritto presso la Facoltà di Diritto Canonico, il quale ha spiegato che “alla luce della centralità ecclesiale dei sacramenti si avverte meglio come anche nell’approfondimento delle questioni giuridiche che li riguardano, c’è bisogno del contatto e della collaborazione della conoscenza canonica”.
Per Pérez Soba, del Pontificio Istituto Teologico San Giovanni Paolo II per le scienze del matrimonio e della famiglia, “i sacramenti sono azioni di Cristo nella Chiesa”, attraverso i quali Ella “feconda le sue azioni pastorali”.
Gli ha fatto eco Giacomo Incitti, ordinario di Canonico alla Pontificia Università Urbaniana, che si è soffermato sui sacramenti in ordine al tema della liturgia, spiegando come è nella celebrazione che si manifesta “il linguaggio, il luogo e il tempo dell’evento sacramentale”.
Di reciprocità tra fede e sacramenti ha parlato Rafael Díaz Dorronsoro, docente di Teologia Sacramentaria nella Facoltà di Teologia, spiegando che "il modello più adatto per comprendere tale reciprocità è quello coniugale: la fede della Chiesa espressa nel segno sacramentale non è altro che il sorgere dell’amore coniugale al cospetto di Cristo”.
“È conveniente – anche per evitare ogni sorta di moralismo – evidenziare che tenere una retta condotta per partecipare degnamente ai sacramenti, in modo analogo a come accade con la fede personale, ancor prima che un dovere, morale o giuridico, è un frutto della grazia”, ha quindi precisato in chiusura della prima giornata Antonio S. Sánchez-Gil, tra gli organizzatori del Convegno.
La seconda giornata è stata aperta dall’intervento di Massimo del Pozzo, ordinario di Diritto Costituzionale Canonico presso la Santa Croce, il quale ha esaminato l’influenza del settenario sacramentale nella vita e nella missione della Chiesa, spiegando come di fatto "l’ordine giuridico della Chiesa è essenzialmente sacramentale”.
Sul sacerdozio comune dei fedeli è invece intervenuta Ilaria Zuanazzi, associato di Diritto ecclesiastico all’Università di Torino. “Le diverse situazioni giuridiche soggettive pertinenti ai fedeli rispecchiano le due attribuzioni della res et sacramentum del battesimo” - ha spiegato -, “vale a dire la potestas, intesa come capacità generale del fedele di attuare il sacerdozio comune, e la deputatio, intesa come l’ordinazione e la responsabilità ad attuarlo in modo da promuovere la realizzazione del fine supremo di salvezza delle anime”.
Dalla Facoltà San Pio X di Venezia è intervenuto Benedict Ndubueze Ejeh, il quale ha posto l’accento sulla distinzione, anche come profili giuridici, tra sacerdozio ministeriale e ministero diaconale.
A concludere la sessione pomeridiana della seconda giornata, José Antonio Fuentes, ordinario di Diritto Canonico all’Università di Navarra. Ha illustrato il diritto all'Eucaristia inteso come dimensione fondamentale della Chiesa e i diritti dei fedeli a partecipare al sacrificio eucaristico e a ricevere la comunione: “non si tratta del diritto all'Eucaristia, ma soprattutto dell'Eucaristia come diritto”.
Il Convegno si è concluso con una Tavola rotonda che ha coinvolto in maniera interdisciplinare quattro diverse prospettive: quella liturgica, quella dogmatica, la morale e la canonistica, a cui sono intervenuti altrettanti esperti della materia.
Valentina Ciaccio
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