Spontaneità, fatica e lavoro di squadra, per raccontare bene Papa Francesco: incontro con Gennaro Ferrara di TV2000
Spontaneità, fatica e lavoro di squadra sono stati gli elementi principali del racconto del giornalista Gennaro Ferrara, che attualmente conduce tutti i giorni su TV2000, la rete della Conferenza Episcopale Italiana, Il diario di Papa Francesco e Le parole della fede. L’incontro si è tenuto mercoledì 17 marzo nell’Aula magna con gli studenti e professori della Facoltà di Comunicazione della Pontificia Università della Santa Croce, per il consueto appuntamento settimanale con i Colloqui sulla Comunicazione Istituzionale.
L’idea di creare in TV Il diario di Papa Francesco nasce dall’esigenza di raccontare il magistero di un Papa che ha elementi di novità dirompenti e prorompenti, capace di tramettere la fede anche con la semplicità e la genuinità dei gesti quotidiani. Si è sviluppato, dunque, uno spazio che potesse proporre, attraverso le azioni quotidiane del Pontefice, qualcosa di buono a coloro che amano ascoltarlo, in modo da creare una valida alternativa a quel meccanismo televisivo che evidenzia i fatti sempre sotto un frame negativo, ha spiegato l’ospite.
Il lavoro nella costruzione delle puntate – che vanno in onda ogni giorno in diretta – viene certamente semplificato dall’efficacia comunicativa di Papa Francesco, che spesso “inventa” nuove espressioni e non richiede nessun’altra spiegazione da parte di terzi; questo è, di fatto, un punto di forza: “basta mandare direttamente il Papa in onda così com’è”, spiega Ferrara, pur facendo attenzione a non desacralizzare la figura del pontefice. “Non si deve creare un super eroe, sarebbe una specie di tradimento rispetto a quello che il Papa è realmente”. Il giornalista, inoltre, si raccomanda di non appesantire troppo i programmi televisivi di contenuto religioso: è necessario dare e proporre testimonianze profonde, non teorie senza vissuto.
Alla base di tutto ciò, prosegue Ferrara, c’è la spontaneità: “bisogna cucinare, come si dice in gergo, con quello che hai a disposizione quel giorno”, evitando il rischio di cadere in troppe teorie futili. In un programma televisivo, infatti, il conduttore deve instaurare con il suo pubblico un confronto umano, mettendosi in gioco insieme agli ospiti. La “scaletta”, insomma, ne Il diario di Papa Francesco c’è ed esiste, ma sta al talento e all’inventiva del conduttore rendere un’idea bella di programma in un programma ben fatto.
S. Fathima Shirisha SDS
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