Lunedì 8 ottobre l'inaugurazione dell'Anno accademico 2018/2019
Lunedì 8 ottobre 2018 si è tenuta l'inaugurazione dell'Anno Accademico 2018/2019, 34º di attività.
Dopo la Santa Messa nella Basilica di Sant'Apollinare, presieduta da mons. Fernando Ocáriz, Prelato dell'Opus Dei e Gran Cancelliere dell'Università, ha avuto luogo il solenne Atto accademico nell'Aula magna "Giovanni Paolo II".
La lezione inaugurale è stata affidata quest'anno al prof. Luis Martínez Ferrer, della Facoltà di Teologia, sul tema "Ideale cristiano e impegno nel mondo. Tre figure di laici del XVI secolo".
- Omelia di mons. Fernando Ocáriz
- Discorso del Gran Cancelliere
- Lezione inaugurale (prof. L. Martínez Ferrer)
- Statistiche A. A. 2017/2018
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Mons. Ocáriz: Gli studi ecclesiastici, pienamente inseriti nel processo di evangelizzazione del mondo
ROMA, 10 OTT 2018 – Gli studi ecclesiastici sono pienamente inseriti nel processo di evangelizzazione del mondo “a cui tutti siamo chiamati”, e sarebbe sbagliato considerare questo ambito della ricerca universitaria come una sorta di “recinto separato, avente una logica apparentemente autosufficiente, rispetto ai problemi della Chiesa e del mondo”. È quanto affermato da mons. Fernando Ocáriz, Prelato dell'Opus Dei e Gran Cancelliere della Pontificia Università della Santa Croce, inaugurando lunedì 8 ottobre il nuovo Anno accademico 2018/2019.
Nel suo discorso, mons. Ocáriz ha inizialmente preso spunto dalla recente costituzione apostolica Veritatis gaudium di Papa Francesco, ribadendo che se si vuole servire la Chiesa e la società non si può prescindere dall’autenticità del messaggio cristiano come “anima degli studi”. In questo senso, bisogna evitare il rischio di “confondere la libertà nel lavoro teologico e delle altre discipline e il legittimo pluralismo”, distaccandosi intellettualmente e in maniera vitale “dall’unica verità che salva, dall’adesione a Cristo e alla Chiesa”.
Il Gran Cancelliere ha quindi risaltato il patrimonio fondazionale della Santa Croce, che si rifà a san Josemaría Escrivá e dal quale emerge “con vigore la trascendenza apostolica dei nostri sforzi”. Quindi un ricordo del beato Álvaro del Portillo – colui che ha concretamente dato avvio all’Università –, che già nel 1984 invitava il primo nucleo di corpo docente a optare per quegli argomenti di ricerca “che potessero avere una maggiore incidenza nel servizio della Chiesa e delle anime”.
Nell'omelia nella Messa di inaugurazione presieduta nella Basilica di Sant’Apollinare e concelebrata da autorità accademiche e studente, il Prelato dell'Opus Dei ha ricordato la circostanza del Sinodo dei Vescovi in corso a Roma e la rilevanza degli argomenti trattati: “tutti condividiamo lo stesso desiderio di trasmettere ai giovani la bellezza della nostra fede, senza ignorare le difficoltà di questo compito apostolico”, ha sottolineato Ocáriz.
La lezione inaugurale è stata affidata quest’anno al prof. Luis Martínez Ferrer, docente del Dipartimento di Storia della Chiesa della Facoltà di Teologia, il quale ha offerto l’ideale cristiano che ha accompagnato la vita e l’impegno nel mondo di tre figure laiche del XVI secolo.
Lo storico ha parlato in particolare del vissuto di Catalina de Bustamante, cittadina spagnola nata intorno al 1490, terziaria francescana che fu molto attiva nell’ambito dell’insegnamento una volta trasferitasi in Messico; Pedro López de Medina, anch’egli spagnolo, che da medico svolse una poderosa attività caritativa in favore dei meno abbienti e degli esclusi, compresa la costruzione di due ospedali; Antonio Emanuele Nsaku ne Vunda (“il Negrita”), nato nell’Antico regno del Congo in Africa, che dopo varie peripezie e quasi morente riuscì a raggiungere Roma come ambasciatore presso il Papa Paolo V, per favorire l’intensificazione dei rapporti tra la Santa Sede e i territori dell’allora regno cristiano dell’Africa occidentale da cui proveniva.
Queste tre figure – ha detto Martínez Ferrer – accendono una luce sulla considerazione del laico “come un membro attivo e responsabile della Chiesa e nella Chiesa”, che deve perseguire la sua santificazione “non al margine delle molteplici attività umane, ma facendo del suo impegno nel mondo un cammino di santità, con l’aiuto della grazia divina, e mediante una vita spirituale cristocentrica”. In effetti, ha concluso lo storico, “senza l’amore di Dio non si spiegherebbe e non si capirebbe” il percorso di vita dei tre protagonisti, che anche se apparentemente diversi tra loro, in realtà risultano “così uniti nell’unica cosa realmente importante: la dimensione teologale”.
A ricevere quest’anno la medaglia dell’Università, concessa a quanti hanno raggiunto il 25º anno di servizio, sono stati i proff. Héctor Franceschi, docente di Diritto Matrimoniale Canonico; José Angel Lombo, docente di Etica generale; Antonio Sánchez Sánchez-Gil, docente di Diritto del munus sanctificandi; e i dipendenti Juan Diego Ramírez, direttore della biblioteca; Jesús Toribio, direttore dell’Ufficio Reti informatica; Liliana Agostinelli, dell’Ufficio Comunicazione; Luisa Giorgetti e Alejandro Ramírez, dell’Ufficio amministrativo; Luigi Gentile, bibliotecario; Fabio Agostini e Mauro Leoni, dell’Ufficio Servizi informatici e Claudio Nuovo, addetto ai servizi di reception.