Giornata di studio dell'ISSR all'Apollinare "Dialoghi sulla morte", 18 novembre 2023
Sabato 18 novembre 2023 (ore 9.00 - 17.00, aula Álvaro del Portillo) si è svolta la Giornata di Studio dell'ISSR all'Apollinare dal titolo Dialoghi sulla Morte. Croce-via dell'esistenza.
Docenti e professionisti del settore hanno analizzato la morte dalle sue molteplici prospettive umane, bibliche-teologiche, pastorali, bio-etiche anche attraverso l'ascolto di alcune testimonianze.
L'evento ha visto la partecipazione di oltre cento uditori sia presenti che collegati; si sono affrontate questioni fondamentali legate al confine tra la vita e la morte. Nell'atmosfera offerta dalla giornata di studio, è stata dedicata una analisi approfondita, secondo diversi registri, ai temi della vita, della morte e della speranza e della cura anche prendendo a riferimento la citazione di Papa Francesco sulla "Speranza come virtù di chi, sperimentando il conflitto nella lotta quotidiana tra la vita e la morte, tra il bene e il male, crede nella Risurrezione di Cristo, nella vittoria dell'Amore". L'evento ha rappresentato un momento cruciale di riflessione e dibattito, evidenziando la centralità di questi temi nella visione della vita e della fede.
Il comitato organizzativo, composto dai professori Giuseppe De Virgilio, Pietro Grassi e dalla dott.ssa Daniela Agostinelli, ha elaborato un programma ricco di contenuti e discussioni significative. Il Prof. Grassi, dopo aver introdotto la giornata ha moderato la giornata di studio e guidato la discussione nel dibattito pomeridiano. Grazie alla leadership del prof. De Virgilio e della dott.ssa Agostinelli, che hanno garantito un'eccellente pianificazione e coordinamento dell'evento, la conferenza ha attirato accademici, esperti e professionisti provenienti da diverse discipline.
Il Professore Francesco Russo della Pontificia Università della Santa Croce ha presentato una relazione provocatoria intitolata "La morte, confine e valico per la persona umana: Uno sguardo dal contesto odierno". Durante la sua esposizione, ha offerto una riflessione introduttiva sulla centralità del tema, esplorando la significativa connessione tra la morte e la condizione umana nel contesto attuale. Il prof. Russo ha evidenziato come l’argomento morte sia nella maggior parte delle volte vissuto come un tabù: ne sono espressione sia la medicalizzazione che la spettacolarizzazione della stessa. Inoltre sentirsi contrassegnati dalla nostra condizione di mortalità non è propriamente fare esperienza dell’evento morte. La morte ci è sempre dinanzi, come un accadimento futuro. In fondo, è per questo che la morte e la vita possono essere comprese solo insieme. Nella nostra esistenza la morte svolge il ruolo del confine che circoscrive il terreno a noi noto e del limite che non possiamo oltrepassare con i nostri progetti. Quindi la nostra mortalità contrassegna il modo in cui viviamo la temporalità. La morte porta alla luce quanto la nostra relazionalità sia originaria e costitutiva’.
Dopo la relazione del prof. Francesco Russo, la giornata è proseguita con la prof.ssa Nunzia Comoretto, bioeticista, membro dell’Accademia Pontificia per la vita e docente dell'ISSR, la quale ha offerto un'analisi approfondita con la sua relazione "Servire la vita fino al suo termine: prospettive bioetiche". La sua è stata una presentazione dettagliata che ha affrontato questioni etiche cruciali legate al fine vita. I cambiamenti profondi del concetto e dell’immagine della morte nelle società avanzate, cosiddette post-industriali continuano a produrre un gran numero di riflessioni e di interrogativi intorno al fine vita. L’esposizione ha infatti aperto la strada a una discussione vivace durante la successiva tavola rotonda, contribuendo a promuovere una comprensione più completa delle prospettive bioetiche che richiedono una profonda ridefinizione, un ripensamento, ed una nuova presa di coscienza dei diritti e dei doveri individuali e collettivi e dell'importanza di servire la vita in tutte le sue fasi.
La presenza del Direttore dell'Ufficio Nazionale per la Pastorale della Salute - CEI di Roma, Mons. Massimo Angelelli, ha arricchito l'evento con prospettive pastorali preziose attraverso il suo intervento operativo-pastorale sulla "Cura della vita e l’esperienza della morte e del lutto." Le sfide pratiche e pastorali connesse al fine vita, offrono una preziosa riflessione sulle dimensioni spirituali e umane sulla morte e sul morire con tutte le testimonianze e le relative sfide operative. Due testimonianze coinvolgenti hanno arricchito l'evento: la dott.ssa Maria Elena Bellini, psicologa presso l'Hospice Casa S. Giuseppe di Gorlago (BG), e il dott. Giovanni Vacca, direttore generale della Fondazione Opera SS. Medici Cosma e Damiano di Bitonto (BA). Questi interventi propri di chi si trova in prima linea hanno reso possibile la condivisione di esperienze toccanti, aggiungendo una dimensione umana e pratica alla discussione. Le loro testimonianze hanno messo in luce l'importanza della cura della vita e dell'accompagnamento nei momenti di malattia e fine vita, contribuendo ad enfatizzare la centralità di tali tematiche nella prospettiva umana e sociale.
Con l'approfondimento degli aspetti biblico-teologici dell'escatologia cristiana, presentato dal prof. Paul O’Callaghan della Pontificia Università della Santa Croce. La sua relazione, intitolata "La morte, ultimo nemico: aspetti biblico-teologici dell’escatologia cristiana", ha fornito un'analisi critica e approfondita, offrendo una prospettiva illuminante su questioni teologiche fondamentali legate alla morte e nella prospettiva della speranza cristiana. Il contributo significativo del prof. O’Callaghan ha stimolato una riflessione approfondita sulla concezione della morte come l'ultimo nemico da sconfiggere.
La giornata si è conclusa con una vivace tavola rotonda e un dibattito con il pubblico, che ha arricchito ulteriormente l'esperienza formativa. Gli interventi dei relatori hanno offerto una panoramica completa e approfondita sulle sfide etiche, teologiche e pastorali legate alla vita ed alla morte, rafforzando la consapevolezza della speranza e della fede nel contesto attuale. In un dibattito coinvolgente con il pubblico, si è cercato di fornire un'opportunità preziosa per esplorare ulteriormente le tematiche affrontate nelle varie relazioni della giornata. Gli illustri relatori hanno risposto alle domande, approfondendo ulteriormente i concetti discussi durante le loro presentazioni.
Questo evento si è rivelato una piattaforma stimolante per la discussione e la riflessione su questioni fondamentali legate alla vita, alla morte ed alla speranza, promuovendo un dialogo significativo tra diverse prospettive e discipline. I contributi dei relatori hanno arricchito il dibattito, fornendo un fondamento di fortissima densità umana per ulteriori esplorazioni e approfondimenti su tali cruciali tematiche. Inoltre un ringraziamento particolare a tutti relatori e uditori per questa giornata ricca di scambi pedagogici e scientifici per tutti preziosi, anche grazie all’umile fiducia nell’inalterabile verità, favorendo un’esperienza che ha parlato alle emozioni e al cuore. Come non ricordare l’unico frammento della Damaso epigrammata “Ora in questa tomba riposano i resti consacrati a Dio; qui è la sorella di Damaso, Irene se vuoi conoscerne il nome. Consacrata in vita a Cristo così che ne provasse il merito la stessa castità. Non aveva ancora vent’anni; l’età però aveva già fatto risplendere i nobili costumi di vita. Il voto liberamente espresso, la sua ammirevole fede, produssero magnifici frutti in una migliore epoca. Cara sorella, allora il testimone del nostro amore fraterno nel lasciare il mondo, mi aveva dato te come pegno puro. Quando la santa dimora celeste me lo rapì, non temetti per la sua morte perché la sua anima innocente andava in cielo ma – lo confesso- mi dolsi di perdere una parte di me. Ora, quando Dio verrà mi verrà incontro, ricordati, o fanciulla, di noi perché la tua fiaccola illuminandomi mi preceda nel Signore”. Infine, questa Giornata di Studio non sarebbe stata possibile senza la generosità di tutti coloro che hanno contribuito alla sua realizzazione ed ognuno sia da noi sentitamente ringraziato.
Pietro Grassi
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