"Alla ricerca dei sentimenti umani": esperienze dal viaggio di Papa Francesco in Iraq di Alexey Gotovskiy e Colm Flynn
"Siate calmi e tranquilli in modo da poter catturare e comunicare i sentimenti umani dietro a ogni scena, che è poi l'aspetto centrale di ogni umanità”. Si è espresso così Alexey Gotovskiy, produttore e cameraman di EWTN, ospite assieme al reporter e fotografo Colm Flynn dei consueti "colloqui settimanali sulla Comunicazione Istituzionale", mercoledì 10 marzo 2021 nell’Aula Magna “Giovanni Paolo II”.
I due giovani comunicatori hanno condiviso con gli studenti e i professori della Facoltà di Comunicazione l'esperienza e le emozioni del loro primo viaggio apostolico al seguito di Papa Francesco, la recente visita in Iraq.
Diligenza, impegno, lavoro di squadra e sostegno: sono state queste le parole chiave del loro percorso in Iraq, assieme alla ormai consueta tensione per le restrizioni dovute al Covid-19 e le conseguenti misure di sicurezza.
Nello specifico, Flynn e Gotovskiy hanno raccontato di aver svolto "una missione multitasking che richiedeva una prontezza costante, poiché dovevamo fornire materiale per i diversi settori della comunicazione di EWTN". A volte hanno catturato alcune immagini e momenti solo con il cellulare che avevano a disposizione. Come sottolineato dal fotoreporter, d’altronde, "negli ultimi anni il giornalista non è solo colui che è davanti alla telecamera, ma è anche un “content creator”, specialmente sui social media".
I due professionisti sono rimasti sorpresi da quanto popolari siano diventati i loro post sui social, grazie sopratutto all’uso degli hashtag; hanno, per l’appunto, ricevuto molte risposte dal pubblico, al quale hanno potuto trasmettere, a loro volta, "un’immagine sconosciuta dell’Iraq, a cominciare dai piccoli 'momenti umani' dietro la grande scena della visita papale".
“Un comunicatore cristiano deve essere in grado di mostrare la bellezza dell’umanità”. È stato questo il messaggio in sintesi dell’incontro con Gotovskiy e Flynn. È certamente vero che “if it bleeds it leads”, cioè che la notizia negativa fa più rumore di una notizia positiva, ma i comunicatori della Chiesa devono saper approfondire e trasmettere il cuore del messaggio. La notizia è diventata un entertainment, con una comunicazione sempre meno realistica e più oscurata. La missione di un comunicatore cristiano, dunque, sta nel trasformare questo atteggiamento, "rendendo visibile la vita umana nella pienezza dei valori e nell’impegno verso un modo di pace".
S. Fathima Shirisha SDS
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