Il Regno, mezzo secolo di vita
"Un buon servizio alla Chiesa, sgomberando i pregiudizi dall'opinione pubblica"
Agenzia Fides - 25.10.2005
Mercoledì 26 ottobre hanno ripreso i tradizionali Incontri sulla Comunicazione Istituzionale, rivolti agli studenti e ai quali partecipano giornalisti, responsabili uffici stampa e professionisti nell'ambito dell'informazione religiosa.
Il primo appuntamento ha registrato la presenza di Guido Mocellin, da venti anni giornalista della rivista di documentazione ecclesiale "Il Regno", dove oggi ricopre l'incarico di caporedattore della sezione "Documenti".
Mocellin, che è anche docente di Giornalismo religioso al Master-Scuola di giornalismo dell'Università di Bologna ha raccontato ai presenti la genesi, lo sviluppo e l'attuale impostazione editoriale e redazionale che permettono di fare de "Il Regno" una puntuale e seguita pubblicazione di informazione religiosa in Italia.
"Il Regno compie 50 anni e i giubilei vanno festeggiati", ha esordito l'ospite, che ha poi testimoniano come "lavorare in questi anni al Regno" abbia significato per lui il vedere concretizzarsi una sintesi " tra rigore professionale, motivazione vocazionale e ministeriale e fede personale.
Nello spiegare la formula editoriale della rivista, che alterna quindicinalmente una sezione di 'Attualità' (commenti, interviste, rubriche, dossier, ecc.) e una di 'Documenti' (del papa, della Santa Sede, espiscopati, ecc.), l'ospite ha detto che si tratta di un modo per "declinare all'interno dell'informazione religiosa la formula anglosassone dei fatti separati dalle opinioni; dove, trattandosi di Chiesa, i fatti sono quasi sempre dei documenti"
"Pubblicare i documenti integrali - ha aggiunto - è ribadire al lettore che il magistero va accolto con il 'religioso ossequio della volontà e dell'intelletto'". Il lettore, pertanto, è tenuto a leggere integralmente ciascun documento riconoscendone genere e contesto per farsi poi la sua idea. "Noi ci limitiamo alla titolazione, mai forzata, e al sommario, un tentativo di invogliare il lettore a sobbarcarsi la fatica di leggerlo tutto, quel documento".
Quando poi il lettore "cerca aiuto nell'interpretazione dei fatti e dei testi, indicazioni per contestualizzarli, strumenti per coglierne i punti di forza, ricorre alla sezione di 'Attualità', che pertanto non è mai slegata dall'altra", anzi le due sono interconnesse contando tra l'altro su un unico gruppo di redazione
"Il Regno" ha cominciato raccontando la Chiesa del Concilio Vaticano II e in cinquantanni si è sempre adeguato nel coprire giornalisticamente tutte le novità provenienti di volta in volta dal Magistero. Una informazione religiosa che ha vissuto uno "sviluppo notevole", così come il ruolo di chi "cucinava" questa informazione.
Relativamente allo stile, al modo del racconto e della riflessione, nel Regno si è sempre stati attenti a non varcare "due limiti". "Da un lato, il limite della polemica: della presa di posizione dettata solo o prevalentemente dalla volontà di 'fare rumore', agitare le acque, 'dare una lezione'. Dall'altro, il limite dell'apologetica: della difesa aprioristica delle posizioni e degli interessi delle istituzioni ecclesiastiche, del plauso incondizionato e acritico".
Un buon servizio alla Chiesa lo si rende allorquando "si sgombra dai pregiudizi e dai luoghi comuni l'opinione pubblica su di essa" e "si alimenta un'opinione pubblica all'interno di essa" con il secondo risultato condizione del primo"
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