Inaugurazione dell Anno Accademico 2005-06. Sarà dedicata alla memoria di Giovanni Paolo II la nuova Aula Magna
Pontificia Università della Santa Croce - 13.12.2005
ROMA (13.12.2005) Questo pomeriggio ha avuto luogo l'Atto di inaugurazione dell'Anno accademico 2005-2006 della Pontificia Università della Santa Croce. Alla presenza del Gran Cancelliere dell'Università e Prelato dell'Opus Dei, mons. Javier Echevarría, la cerimonia si è tenuta nella nuova Aula Magna del palazzo dell'Apollinare che sarà dedicata alla memoria di Giovanni Paolo II , frutto dei lavori che da qualche anno stanno interessando lo storico complesso sede dell'Ateneo. Ed è proprio per la tempistica dei lavori che l'atto inaugurale è stato posticipato a tre mesi dall'inizio delle lezioni.
Nel porgere il suo saluto ai presenti, il Rettore Magnifico della Santa Croce, mons. Mariano Fazio, ha ricordato che "lo scorso anno accademico è stato ricco di avvenimenti, e abbiamo potuto toccare con mano la presenza di Dio tra noi". "Il pio transito al cielo di Giovanni Paolo II e l'elezione di Sua Santità Benedetto XVI sono stati momenti di grazia, dove il Dio delle misericordie si è fatto particolarmente presente tra gli uomini".
Ed è passato poi a dare la notizia che ha trovato la compiacenza dei presenti, quella cioè di dedicare la nuova Aula Magna alla memoria di Giovanni Paolo II. "Tutti i passi accademici della nostra istituzione sono stati fatti durante il suo lungo e fecondo pontificato ha affermato il rettore . Il suo ricordo non scomparirà tra di noi".
In questi ultimi mesi la Santa Croce ha assistito ad un notevole incremento di studenti, provenienti dai cinque continenti. È iniziata una nuova specializzazione nella Facoltà di Teologia -Teologia liturgica -, e per la prima volta c'è un terzo anno di licenza in Diritto canonico. A breve tempo sarà possibile ottenere anche la specializzazione in Teologia biblica.
"Queste realtà e iniziative vogliono essere manifestazione dello spirito di servizio che abbiamo ricevuto dal nostro ispiratore, San Josemaría, e che abbiamo visto incarnato nella persona del nostro primo Gran Cancelliere, Mons. Alvaro del Portillo", ha concluso Fazio.
Come di consueto, ha preso la parola il Segretario generale don Alfonso Monroy, relazionando sui dati statistici dell'Ateneo e tutte le attività di ricerca avviate lo scorso anno accademico. Dagli ultimi dati disponibili, la popolazione studentesca ha raggiunto le 1.400 unità. La provenienza attualmente è di 75 nazionalità diverse, dieci in più dell'anno precedente. I nuovi Paesi sono: Australia, Guinea Equatoriale, Lituania, Madagascar, Mozambico, Samoa, Svezia, Togo, Vietnam e Repubblica Ceca.
La lectio inauguralis è toccata invece al prof. Juan José Garcia-Noblejas, vicedecano della Facoltà di Comunicazione Sociale Istituzionale, sul tema: "Il framing: il senso delle parole e il senso delle cose"
Dopo una documentata esposizione del fenomeno, dalla quale è emerso che il framing assume carattere negativo se inteso come "volontà a manipolare, contraffare o impadronirsi della realtà, separando sofisticamente il linguaggio dalla realtà, e usando la realtà come una semplice categoria linguistica" il prof. Noblejas ha anche aggiunto che "l'affidabilità dei mezzi di comunicazione ultimamente è piuttosto calata. Fra le cause più probabili vi è la competitività commerciale data da un'offerta sempre crescente. In questo contesto, l'attenzione del pubblico è diventata per il mondo della comunicazione la risorsa più scarsa e più appetibile".
Pertanto "siamo ancora lontani da una comunicazione pubblica intesa come l'areopago dei tempi moderni che tutti noi auspichiamo assieme a Giovanni Paolo II quando alludeva all'anima della cultura in cui viviamo".
"Se le rappresentazioni prendono il posto dei concetti, e noi non siamo più capaci di vedere spiritualmente le strutture della realtà e della stessa natura umana, perdiamo di vista il primato della verità sulla libertà. Il che comporta almeno due conseguenze: da una parte la scomparsa della verità, per cui tutto diventa un'opinione, e dall'altra, la perdita della consapevolezza della necessità di una collaborazione tra l'agire umano e l'agire divino per la piena realizzazione dell'uomo ", ha concluso.
Al termine, il Gran Cancelliere ha rinnovato a tutti l'incoraggiamento a proseguire nello studio e nella ricerca
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